• Benefici fisici

La pratica sportiva (agonistica o non) aiuta le persone, soprattutto quelle con disabilità, a sviluppare maggiore equilibrio e potenziare il tono muscolare, rendendo il corpo più forte e resistente, consentendo loro di avere una maggiore autonomia durante la vita quotidiana.

• Benefici psichici

Svolgere un’attività motoria è utile per diminuire l’ansia, lo stress e il nervosismo, e aumentare il benessere emotivo generale. L’attività motoria permette all’atleta con deficit di acquisire maggiore sicurezza verso le cose che fa e verso se stesso. Attraverso la competizione impara a reagire alla fatica oltrepassando e sfidando i propri limiti, cercando di non arrendersi alle prime difficoltà e di uscirne più forte di prima.. Infine, praticare uno sport influisce in modo positivo sulla capacità del soggetto di cambiare e adattarsi a nuove situazioni o a nuove esigenze esterne indipendenti da lui, imparando ad accettare ogni circostanza nel giusto modo e riuscendo a “mantenere la fermezza nei propositi”.

• Benefici sociali

All’interno del mondo sportivo le conoscenze che si instaurano sono molteplici e di diverso tipo. Queste consentono di provare una vasta gamma di sentimenti ed emozioni, di gestire eventuali conflitti relazionali e di imparare a relazionarsi. Inoltre vi è un insieme di regole non scritte che sanciscono la corretta e rispettosa convivenza con le persone che partecipano alla vita sportiva dell’atleta (come essere leale col tuo avversario seppur in competizione).Gli sport di squadra oltretutto, per una persona con disabilità, rappresentano un’enorme opportunità di aumentare la propria autostima perché sperimenta in prima persona cosa vuol dire aiutarsi reciprocamente per il raggiungimento di una meta comune, quindi diventare fondamentale per qualcuno.

La formazione e l'aggiornamento degli istruttori sarà uno dei punti di interesse e di forza del progetto nonché punto di partenza, affinché con passione, volontà e tecnica si possano raggiungere risultati soddisfacenti. L’importanza che assume la qualità della relazione tra istruttore e atleta, all’interno del gruppo-squadra è data, oltre alla parte umanistica, anche dalle conoscenze tecniche, tattiche e fisico-atletiche, supportate da metodologia e didattica, al fine di raggiungere obiettivi e la crescita dell’atleta stesso.

Il progetto SkillBeat non è il punto di arrivo, ma l'inizio di un lavoro che vedrà protagonisti i giovani istruttori specializzati nel campo della disabilità e tutti quei ragazzi che vorranno cimentarsi nelle discipline paralimpiche, dando prova di una persona, che nonostante i propri limiti, persegue la propria passione, con la possibilità di superare traguardi importanti e percorrere una strada altrimenti impossibile in questa provincia. Le discipline che andremo a lanciare inizialmente non dovranno essere le uniche, ma solo le prime, le prospettiva ideale vede infatti una crescita fino ad arrivare a un ventaglio di possibilità sportive capaci di offrire ampia scelta a coloro che usufruiscono del servizio, ampliando ulteriormente la struttura adibita per raccogliere un maggior numero di utenti provenienti da una fetta territoriale sempre più ampia.